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Dilettantismo o fascismo al potere?

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Oggi su Repubblica ci sono due editoriali - di Stefano Folli “Un dilettantismo mai visto” e del direttore de L’Espresso Marco Damilano “Le parole non bastano” - che letti insieme pongono un interrogativo drammatico: le persone al governo sono semplicemente dei dilettanti allo sbaraglio, o peggio sono ispirati a una visione autoritaria, vicina al fascismo?

Partiamo dal dilettantismo. Effettivamente non si erano mai visti due vicepremier che attaccano il governo di un paese amico come la Francia e sostengono dei manifestanti violenti che hanno buttato giù con una ruspa la porta di un ministero, incendiato in più punti Parigi e commesso un crescendo di violenze a fronte di una forte diminuzione del numero dei manifestanti. Pur distinguendosi a parole dai violenti – ma visto il calo dei numeri, ormai in piazza ci vanno quasi solo loro - Di Maio ha offerto la piattaforma Rousseau ai gilet gialli, mentre Salvini considera il Presidente francese Macron alla stregua di un usurpatore del popolo. Il che è paradossale visto che Macron è stato eletto direttamente, a larga maggioranza, sbaragliando l'alleata di Salvini, Marine Le Pen. E poi conquistando una larga maggioranza parlamentare anche alle successive elezioni legislative. Al contrario, il M5S e la Lega hanno fatto una campagna elettorale contrapposta e ostile, con alleati diversi - perché Salvini era alleato del centrodestra con Berlusconi e Meloni - salvo poi mettersi d'accordo e fare il governo insieme, mettendo a presiederlo il prof. Conte, mai eletto ad alcuna carica pubblica e del tutto sconosciuto agli elettori italiani. Sia chiaro: ciò è del tutto legittimo in un sistema parlamentare, ma poi l'usurpatore del popolo sarebbe Macron!? Tutto questo mostra l'inconsistenza, il distacco dalla realtà, l’ignoranza dei dati di fatto di questa classe politica. Sarebbe interessante capire cosa ne pensa il ministro degli esteri Moavero Milanesi di questi attacchi al governo francese, nostro partner fondamentale nell’UE e Paese con cui abbiamo una forte interdipendenza economica ed un enorme interscambio commerciale.

Tutto questo accade mentre alcuni giornalisti de L’Espresso subiscono un'aggressione fascista e il Ministro degli Interni non riesce ad esprimere una reale solidarietà, tanto da obbligare Damilano a chiedergli di prendere una posizione esplicita al riguardo. Dopo che nei mesi scorsi esponenti di Forza Nuova e Casa Pound hanno apertamente sostenuto che le loro idee sono state fatte proprie dalla Lega. E mentre gli emissari leghisti incontrano forze di estrema destra razziste, spesso di stampo fascista e nazista a Cipro, in Estonia, in Finlandia, in Danimarca, per stringere alleanza in vista delle elezioni europee. E lo stesso Salvini andrà domani a Varsavia per cercare di allearsi con il PiS di Kazcynski, che ha cercato di mettere il sistema giudiziario polacco sotto il controllo dell’esecutivo, provocando l’intervento della Corte di Giustizia dell’Unione Europea per evitare gravi danni ai diritti fondamentali e all’ordinamento giuridico europeo …

Sarà il caso di riflettere su chi davvero oggi governa l'Italia e sui rischi che tutto ciò comporta per la tenuta dell’ordinamento repubblicano. Sapendo che – come in Polonia o Ungheria – l’opposizione più efficace non è quella interna, ma sono le istituzioni europee, ultimi baluardi dello stato di diritto e delle libertà fondamentali. L’opposizione nazionalista all’UE – che Salvini cerca di unire e guidare - mira ad avere le mani libere per smantellare i regimi liberal-democratici e garantirsi una permanenza perenne al potere.

Saranno gli europei a decidere se smantellare l’Unione e aprire la strada all’autoritarismo nazionalista o se rafforzarla per far fronte alle sfide del XXI secolo, alle grandi potenze mondiali - tutti Stati di dimensione continentale, come USA, Cina, Russia, che sostengono i nazionalisti per poi spartirsi le spoglie dell’Europa – e al crescente disordine mondiale, con i rischi che comporta sul piano economico e della sicurezza. Le elezioni europee saranno il momento della scelta. Chi tiene a democrazia, stato di diritto e libertà fondamentali deve saperlo. Da un lato c'è la riforma e il rafforzamento dell'UE a consolidamento delle conquiste politiche, civili e sociali della modernità. Dall'altra nuove forme di autoritarismo nazionalista.

@RobertoCastaldi

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