In questi mesi di governo Lega-M5S abbiamo sentito di tutto (in realtà, soprattutto le cose che la maggioranza degli italiani volevano sentirsi dire) sui conti pubblici, sull’euro e sull’Europa: “prima la crescita, poi i vincoli”; “agli italiani non interessa nulla dello spread”; “rispetteremo i vincoli europei [su disavanzo e deficit]”; “nessuno ha intenzione di uscire dall’euro”; “faremo una manovra che include reddito di cittadinanza, flat tax e riforma della Fornero”. Il fatto che si tratti di affermazioni contraddittorie non sembra interessare granché, se il sostegno degli italiani al governo pare essere salito stabilmente al di sopra del 60%; nonostante qualche impennata dello spread, che segnala il nervosismo dei mercati finanziari internazionali, ma non impatta direttamente e immediatamente sulla percezione e sulle tasche dei cittadini-elettori.