Il 9 maggio è la Festa dell’Europa e in questa settimana si susseguono numerose iniziative sull’Unione Europea da parte delle istituzioni, delle università, del mondo della cultura, della società civile. È importante che questa occasione sia colta, sebbene talvolta si tratti di attività celebrative e un po’ retoriche, che non riescono a contribuire effettivamente alla costruzione di un’Europa unita, che ancora non c’è. In questo quadro spicca dunque l’iniziativa della Gioventù Federalista Europea di organizzare una Contro-Festa dell’Europa davanti a Montecitorio per chiedere la riforma dell’Unione Europea verso la Federazione Europea proposta da Altiero Spinelli e dal Manifesto di Ventotene. L’importanza di questa iniziativa sta proprio nel mettere in rilievo che gli europeisti non sono quelli che si accontentano di difendere lo status quo dell’Unione attuale – anche se è evidente che senza l’UE staremmo molto peggio, ovvero che l’UE già offre fondamentali beni pubblici europei – in una fase in cui i cittadini mostrano di attendersi molto di più dall’UE in termini di sicurezza e benessere. Bensì quelli che si battono per riformarla, per rafforzarla, per metterla davvero in grado di rispondere alle esigenze dei cittadini, affidandole adeguate competenze, poteri e meccanismi decisionali. Non stupisce che sulla stessa lunghezza d'onda sia la presa di posizione del Movimento Federalista Europeo.