This site uses technical cookies to improve the browsing experience of users and to gather information on the use of the site.
to continue click on OK for more information click on Privacy Policy

AwareuBlog

  • Home
    Home This is where you can find all the blog posts throughout the site.
  • Bloggers
    Bloggers Search for your favorite blogger from this site.
  • Archives
    Archives Contains a list of blog posts that were created previously.

Perché Twitter censura chi parla di Stati Uniti d'Europa?

Posted by on in AwarEU BLOG
  • Font size: Larger Smaller
  • Hits: 3838
  • Print

Un comunicato del Blog europeista “Europa in Movimento”, animato da militanti genovesi del Movimento Federalista Europeo, denuncia che senza alcun preavviso è stato oscurato il loro account twitter lo scorso venerdì 12 ottobre. Alla richiesta di spiegazioni, la ditta ha risposto che "L'account è stato sospeso a causa di diverse o ripetute violazioni delle Regole di Twitter".

Nessun Tweet di quell’account conteneva insulti, volgarità o simili. Semplicemente parlava di Stati Uniti d’Europa e aveva lanciato una campagna di informazione contro le fake-news sull’Europa che girano sui social, e contro le affermazioni anti-europee palesemente false di molti politici italiani, anche al governo. Alcuni tweet avevano forse la colpa di essere divenuti troppo popolari raccogliendo troppi like e retweet rispetto alla sopportazione dei nazionalisti sui social, che probabilmente hanno segnalato l'account come improprio. Ho dunque aderito volentieri all’Appello promosso per chiedere la riapertura immediata del loro account twitter, cui hanno aderito molte personalità della politica e della cultura.

Ma ciò che mi preme sottolineare è l’attacco cui è sempre più sottoposta la libertà di opinione, di espressione e di stampa nel mondo. I giornalisti e l’opinione pubblica si sdegnano, ma nessun governo nazionale, né purtroppo l’UE, hanno per ora minacciato sanzioni o provvedimenti nei confronti dell’Arabia Saudita per la tortura e l’omicidio del giornalista saudita del Washington Post Jamal Khashoggi. Un comunicato dei ministri degli esteri del G7 auspica che i colpevoli siano puniti, come se non sia chiaro dal luogo del crimine - il Consolato saudita - chi siano i mandanti e dove ricada la responsabilità politica. Trump ha spedito a Riad il Segretario di Stato Pompeo, formalmente per informarsi e sollecitare sul caso Khashoggi, ma anche per rassicurare che l’alleanza con l’Arabia Saudita rimane il perno della politica mediorientale americana.

Il tutto mentre il Ministro degli Interni italiano si sente a casa in un Paese come la Russia, piuttosto in basso nelle classifiche mondiali riguardo alla tutela delle libertà fondamentali e dei diritti umani, più che nell’UE, che tali valori e diritti cerca di difendere in Europa e nel mondo. E il paradosso è che Salvini e Le Pen vogliono presentarsi alle elezioni europee come "fronte delle libertà"! Peccato che per ora l'impegno sembri più a ridurle che a tutelarle. Ci stiamo abituando a tutto, senza più indignarci e reagire. Come il moltiplicarsi di comportamenti, aggressioni, e addirittura atti degli enti pubblici (come a Lodi) palesemente razziste e discriminatorie. Ma chi ci guarda da fuori ha pochi dubbi: un editoriale dell'Indipendent nel Regno Unito osservava che nell'indifferenza generale l'Italia va verso il fascismo, in forme diverse da quelle del ventennio, ma fondato su logiche e principi sostanzialmente analoghi. Anche i ripetuti attacchi al gruppo GEDI e in generale alla libertà di espressione e di stampa ne sono un esempio.

@RobertoCastaldi

disponibile anche qui

Last modified on
Rate this blog entry:
4
FaLang translation system by Faboba